L'Oasi WWF di Valpredina

A Cenate Sopra c’è un luogo unico, che si occupa di proteggere e aiutare gli animali e l’ambiente: è l’Oasi di Valpredina, di proprietà del WWF.

Il WWF è un’associazione internazionale che si prende cura degli animali e dell’ambiente dove vivono: il suo nome significa World Widelife Fund, cioè “Fondo per proteggere la vita della natura nel Mondo”.

L’Oasi di Valpredina è un ambiente protetto e sorvegliato dove gli animali possono vivere in libertà e in pace, lontano dai pericoli causati dagli umani. C’è anche il CRAS, il Centro Recupero Animali Selvatici, un vero ospedale dove gli animali sono curati per essere poi riportati nel loro habitat.

Giovedì 19 aprile siamo andati a scoprire di più su questo luogo particolare: abbiamo conosciuto la signora Gloria Sigismondi, la responsabile, e abbiamo intervistato la signora Anna Maria che lavora nell’Oasi da molti anni.
INTERVISTA
Come è nata l’Oasi di Valpredina?
Questa Oasi è stata regalata al WWF trenta anni fa da due persone che si chiamavano Enzo e Lucia Bardoneschi e che abitavano nella grande villa che adesso è il Centro Visitatori. Perciò è un luogo privato ma è così importante per la vita degli animali che è un SIC, cioè un Sito importante per l’Europa.

Cosa fate ogni giorno?
Ogni giorno, al mattino, appena arrivati andiamo a controllare se gli animali stanno bene e diamo loro il cibo adatto; per esempio, diamo il biberon ai piccoli degli scoiattoli se ancora non sanno mangiare da soli. Questo dobbiamo farlo 365 giorni all’anno, anche a Natale e a Pasqua, perché gli animali devono essere nutriti anche nelle feste.
Poi studiamo la natura per capire di cosa hanno bisogno gli animali e poterli quindi curare meglio; per esempio in questo periodo stiamo studiando gli anfibi e le api solitarie.
Durante il giorno dobbiamo anche rispondere alle telefonate e alle richieste delle persone.
Realizziamo anche dei progetti: in questi anni abbiamo costruito le casette per le api solitarie e diversi stagni artificiali che servono agli anfibi come i tritoni e le salamandre.
Nel CRAS il nostro veterinario cura gli animali feriti che vengono portati qui da tutta la Lombardia.

Quali animali si possono trovare nell’Oasi?
Gli animali più numerosi sono gli insetti: abbiamo qui 150 specie di farfalle e 11 tipi di libellule; ci sono anche rane, 11 specie di pipistrelli, uccelli di 500 diverse specie come la poiana, la cincia, il picchio. Ci sono anche dei mammiferi come scoiattoli, tassi, faine, cinghiali, caprioli e cervi.

Come curate gli animali?
Per prima cosa il veterinario visita l’animale per vedere come sta e da come si comporta capisce se sta male o se ha qualcosa di rotto. Ad esempio, se un riccio non si richiude su se stesso per la paura significa che ha qualche problema. Possiamo anche fare radiografie ed esami. Poi il veterinario li cura fino a quando non sono guariti: allora li rimettiamo in libertà per farlo ritornare nella natura, alla vita di prima.

Come liberate gli animali?
Li mettiamo in una scatola di cartone con dei buchi per respirare: così con il buio non si spaventano; poi li portiamo in uno spiazzo e li lasciamo volare per tornare a casa. Invece per gli animali più grandi usiamo una cassa di legno. A volte dobbiamo metterli in macchina per riportarli al loro ambiente. Scegliamo il momento giusto in base al tipo di animale: i pipistrelli la sera, invece la poiana di giorno.

Dove trovate gli animali?
Chiunque può trovare un animale ferito e portarlo nell’Oasi. A volte ce li porta la Guardia Forestale.